Che cos’è un “Rain Garden”?

Nel nuovo parco del Lagaccio ci sarà anche un “Rain Garden” che, tradotto dall’inglese, significa “Giardino della Pioggia”. E’ una delle dodici soluzioni basate sulla natura (NBS) che lo Studio LAND ha adottato per la realizzazione del parco. Ma che cos’è un “Rain Garden” e a cosa serve?

Partiamo dal rischio alluvioni. Quando piove molto e si allagano le strade abbiamo imparato a dire che “è colpa della cementificazione” e del fatto che si è costruito troppo. Questo è vero, perché il cemento e l’asfalto sono impermeabili e tutta la pioggia che cade scivola a valle, trasformandosi in torrenti: l’acqua non viene assorbita. Questo rischio si può ridurre con un terreno permeabile, ossia in grado di “far passare” l’acqua.

Il Rain Garden fa proprio questo: la pioggia viene raccolta in un’area apposita, formando un piccolo stagno, venendo gradatamente assorbita dal terreno. In genere queste aree sono dei prati, con una forma “a catino” (particolarmente adatta a raccogliere l’acqua), costruiti su un fondo drenante (ossia in grado di far passare l’acqua nel sottosuolo, filtrandola).

©NisaCiock – Wikimedia Commons

Questo sistema, per essere efficace, si basa su un equilibrio delicato: l’acqua dev’essere assorbita in tempi abbastanza lenti da evitare il sovraccarico dei sistemi fognari o, come nel caso del Lagaccio, dei torrenti sotterranei ma, allo stesso tempo, sufficientemente veloce da evitare il ristagno e la proliferazione di insetti. In genere questo risultato si ottiene mantenendo questi tempi compresi in un arco tra le 12 e le 24 ore.
I Rain Garden sono popolati da vegetazione che ama l’umido ma che, allo stesso tempo, deve poter resistere a periodi di siccità. Le piante servono anche per assorbire gli agenti inquinanti presenti nell’acqua, purificandola durante il processo di drenaggio.

©Guido Bagni – La Casa nel Parco ETS

Durante la nostra visita al cantiere del parco, abbiamo avuto modo di vedere la “base” del Rain Garden ancora priva di vegetazione. Grazie alla pioggia caduta nei giorni precedenti alla visita, abbiamo avuto la fortuna di fotografare il piccolo bacino d’acqua che si è venuto a formare e che verrà assorbito dal terreno nel giro di qualche ora.

Come vedete, la progettazione di un “Giardino della Pioggia” non è proprio semplice, ma nel prossimo futuro avremo modo di vederlo all’opera molto da vicino e di goderne tutti i vantaggi.

©Guido Bagni – La Casa nel Parco ETS

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