Il Parco che verrà

L’ex Caserma Gavoglio è uno dei “giganti dormienti” che si trovano un po’ in tutte le città del mondo: aree dismesse che, un tempo, avevano altre funzioni e che, grazie a progetti più o meno innovativi, trovano nuova vita. Il percorso che ha condotto quest’area ad essere, almeno in parte, restituita alla cittadinanza, è piuttosto lungo e articolato, ma lo racconteremo in seguito, con un altro articolo. In questa sede vogliamo rispondere alla domanda che molti cittadini ci pongono, quando vedono il cantiere: “Qui cosa ci faranno?”.

L’area della Gavoglio è suddivisa in cinque lotti e si estende per una superficie di 50.000m2 dal cuore del Lagaccio, con il quadrilatero principale, fino alla storica diga, sotto il ponte Don Acciai. Al momento, l’unica area già restituita alla cittadinanza è la piazza all’interno del primo lotto, Piazzale Italia, con alcuni locali che sono diventati la Casa di Quartiere del Lagaccio “Casa Gavoglio”, attualmente in gestione all’ente La Casa nel Parco ETS. Il secondo lotto, di 10.000m2, è oggetto di una profonda trasformazione e diventerà, al termine dei lavori nel 2022, un parco urbano.

Il progetto, frutto di un percorso partecipato tra Comune di Genova e cittadini, è stato finanziato in parte dalla Comunità Europea, con il progetto Unalab all’interno del bando Horizon 2020, e in larga parte dal Governo Renzi, tramite il “Patto per Genova”. Altri fondi sono stati reperiti, in un secondo momento, dal Comune di Genova.

L’intervento nell’area si divide in due parti: la prima riguarda i lavori di messa in sicurezza dei fiumi sotterranei che scorrono sotto tutta l’area, la seconda è la costruzione vera e propria del parco urbano. Approfondiremo in seguito il tema dei fiumi sotterranei, per occuparci ora della seconda parte.

Il progetto architettonico è stato affidato allo studio milanese LAND dell’architetto Andreas Kipar (che ringraziamo per aver fornito i materiali grafici), esperto nella realizzazione di parchi e giardini ad alta sostenibilità ambientale. Si divide essenzialmente in quattro aree tematiche: la piazza pubblica, il giardino del gioco, il parco dello sport e il bosco urbano.

La piazza pubblica ricopre l’area immediatamente a nord del quadrilatero dell’ex caserma, alle spalle della casa di quartiere. È una struttura a gradoni e rampe, che possono essere usate come zona di riposo o come platea per spettacoli di piazza. Qui verrà ripristinata la pavimentazione storica originale in pietra, mentre il resto delle pavimentazioni sono in materiali drenanti ed ecologici. La piazza copre un dislivello di cinque metri fino ai capannoni ancora in uso alla Marina, che non fanno parte della progettazione, di fronte ai quali si estende un’area verde con prato ed alberi. Da qui, ci sarà un accesso carrabile per Via del Lagaccio, per garantire l’ingresso a mezzi di manutenzione e automobili che trasportano persone con disabilità. Sempre a questo livello sono collocati i bagni pubblici.

l’area gioco e lo Skate-Park

Il giardino del gioco si estende sul lato est, sotto il muro di Via Ventotene, e comprende uno Skate Park, un’area ricreativa e i giochi per i bambini. Tutto è stato progettato all’insegna dell’inclusione e ogni parte di quest’area, compresi i giochi, è accessibile anche a chi ha disabilità motorie. La cosa particolarmente interessante è che, seguendo le linee guida del Comune di Jesolo “Stessi giochi stessi sorrisi”, non sarà possibile riconoscere alcun elemento che faccia ritenere quel gioco ad esclusivo utilizzo di bambini con disabilità, consentendo a tutti di giocare liberamente insieme, usando le stesse strutture.

La Spalla Boscata sotto la vecchia frana di Via Ventotene

Dal giardino del gioco, dei percorsi portano al parco dello sport: qui si trovano due campi da gioco con gradinate, un rain garden, un frutteto con area pic-nic e, un po’ più verso nord, un’area dedicata al il gioco libero dei cani.

I campi da gioco, il Rain Garden e l’area pic-nic

Il rain garden è una struttura particolarmente interessante e consiste in una zona verde, popolata da vegetazione che ama l’umido, che serve a trattenere e filtrare l’acqua piovana. In caso di forti piogge, il rain garden si allaga e fa defluire lentamente l’acqua in un arco tra le 12 e le 24 ore, garantendo un assorbimento nel terreno e nei rivi sotterranei costante e non inquinato. Questo aspetto è fondamentale per prevenire le alluvioni dovute alle eventuali piene dei fiumi che scorrono sottoterra. Al tempo stesso, il tempo di assorbimento è sufficientemente veloce da impedire la diffusione di insetti.

Alle spalle di questa zona, risalendo verso la valletta Cinque Santi, si trova il bosco urbano.

Come dice il nome, è una vera e propria area boschiva caratterizzata da vegetazione spontanea che non ha bisogno di irrigazione, con specie forestali tipiche della zona.

Il Frutteto, l’Area Cani e il Bosco Urbano

All’interno del bosco è presente un sentiero naturalistico che permette di raggiungere un’area panoramica allo stesso livello di Via Ventotene. Questa parte di parco, con un dislivello di circa 30 metri per uno sviluppo di appena 150 metri, avrà una pendenza tale da non poter garantire l’accesso a persone con disabilità motoria. Su forte pressione della cittadinanza, però, è allo studio l’installazione di ascensori che permettano l’accesso facilitato anche da questo lato. Queste aggiunte non fanno parte del disegno originale, ma potranno essere finanziate e realizzate con un progetto a parte.

Predisposizione per gli accessi da Via Napoli e Via Ventotene

Un aspetto ancora da definire, in quanto le vie interessate sono proprietà privata, è quello degli accessi sul lato a monte del parco, in via Ventotene e limitrofe. Come scritto prima, il sentiero raggiunge il culmine della valletta Cinque Santi e, quindi, presenta un accesso naturale alla struttura: questo, però, non può avvenire in modo automatico e, quindi, si dovrà attendere l’autorizzazione dei condomini proprietari di quelle strade per poter aprire i varchi al parco.Un collegamento privilegiato con la scuola Mario Mazza, invece, prevede un ascensore panoramico che congiungerà il giardino dell’istituto con il frutteto.
Il nostro compito, nei prossimi mesi, sarà quello di reperire informazioni e aggiornarvi riguardo i tempi di consegna, l’avanzamento dei lavori, gli sviluppi successivi alla realizzazione e l’approfondimento delle tematiche ambientali che accompagnano la realizzazione di questo progetto, così atteso e importante per il quartiere e la città. Continuate a seguirci: noi ci saremo.

Clicca qui per guardare il video che descrive nel dettaglio tutto il progetto!